Un’arte marziale tra tradizione e modernità
Una scuola di combattimento multidisciplinare
Lo Yoseikan Budo è un’arte marziale tradizionale perché vuole essere un ritorno alle scuole antiche del medioevo giapponese, dove venivano insegnate al giovane guerriero tutte le discipline necessarie al combattimento sul campo di battaglia, dalla scherma di spada al corpo a corpo, dal tiro con l’arco al combattimento col coltello.
Lo Yoseikan Budo è un’arte marziale moderna perché accetta il tempo in cui vive e noi tutti viviamo, aggiornandosi ed arricchendosi con le nuove scoperte, quelle vere e valide, che promuovono l’arricchimento personale ed il miglioramento della salute fisica e mentale.
La pratica dello Yoseikan Budo contempla, infatti:
- il combattimento a mani nude, comprensivo di colpi (pugni, calci), proiezioni e leve articolari, immobilizzazioni in piedi ed al suolo, strangolamenti.
- l’uso di armi classiche come la spada, il bastone medio, il coltello, ed altre come il bastone lungo, il nunchaku, i tonfa ed i sai.
- le forme miste, con uso di tecniche del corpo associate a quelle dell’arma che si possiede al momento.
Lo scopo è formare un “guerriero universale”, capace di usare qualsiasi arma, qualsiasi distanza, qualsiasi situazione, di adattarsi agli eventi senza farsi travolgere e trovare l’armonia, aiutandone la realizzazione.
Lo Yoseikan Budo vuole essere la ricerca del “tronco comune” che attraversa tutte le Arti Marziali, mediante la riscoperta dei movimenti chiave che gestiscono il corpo umano. Vuole essere uno studio di ricerca, un laboratorio, dove si perfezionano le tecniche storiche e si generano le nuove.
Lo Yoseikan Budo affina le doti naturali di ogni corpo, individuo per individuo, caso per caso, ne promuove la salute e la cultura, ricerca la pace e l’armonia fra gli uomini, il rispetto della natura, la crescita individuale e collettiva, la percezione del “respiro universale”.
Lo Yoseikan Budo è un’arte marziale che si propone di integrare gli aspetti tradizionali delle discipline nipponiche con i più importanti e non distorsivi influssi della modernità occidentale. Lo Yoseikan Budo è il frutto di una considerazione: nelle ultime decadi il processo di occidentalizzazione delle arti marziali tradizionali ne ha snaturato messaggio e significato, introducendo concetti cari a noi occidentali quali l’atomizzazione e la specializzazione, utili nel semplificare problematiche complesse nei loro aspetti elementari, ma dannosi quando applicati a sistemi, come le arti marziali, che mantengono la loro coerenza e la loro ragion d’essere nell’unitarietà e nella visione d’insieme degli stessi.
Lo Yoseikan Budo propone infatti un ritorno alla multidisciplinarietà delle scuole di combattimento classiche del medioevo giapponese, dove il giovane guerriero veniva addestrato in tutte le tecniche necessarie al combattimento sul campo di battaglia: dal combattimento con armi lunghe, quali lo yari o la naginata, alla scherma, al combattimento corpo a corpo a mani nude o con armi corte, dall’equitazione al tiro con l’arco.
Contemporaneamente a questa sua attenzione per la formazione di un guerriero come era inteso dalla tradizione classica giapponese, lo Yoseikan Budo accetta il tempo ed il contesto in cui si colloca attualmente, fornendo a coloro che lo praticano e soprattutto agli istruttori ed ai maestri, stimoli per un continuo arricchimento psicofisico e culturale, invitandoli continuamente mediante corsi specifici, seminari e stage a mantenere sempre viva e desta l’attenzione verso il mondo che li circonda, promuovendo l’arricchimento personale ed il miglioramento della salute fisica e mentale.
La pratica dello Yoseikan Budo contempla sia il combattimento a mani nude che quello armato. Il combattimento a mani nude è sviluppato mediante l’insegnamento di tecniche su tutte le distanze (lunga, media e lotta a terra) comprendenti: colpi (atemi) portati con tutto l’arsenale del corpo (calci, pugni, colpi di mano, gomito, ginocchio e testa), proiezioni tipiche delle scuole di Jūdō e jujutsu, leve articolari tipiche delle scuole aiki, immobilizzazioni e strangolamenti sia in piedi sia al suolo. Il combattimento con le armi trae le proprie origini dalle scuole classiche di scherma giapponese (katori shinto ryo e prevede l’uso di armi lunghe (yari, naginata, bō) della spada katana e di armi corte (tanbō sia singolo che doppio, coltello, nunchaku, tonfa, sai).
Inoltre per permettere di esercitarsi nel combattimento oltre all’uso delle protezioni (caschetto con visiera, guantoni, conchiglia, paraseno per le ragazze, paratibie e parapiedi), è stato introdotto l’uso di armi sportive, quali il tschobo (katana), tanbo (bastone medio) e konbo (tantò), che ripropongono le dimensioni dei corrispettivi reali ma sono rivestite da una leggera imbottitura che le rende pressoché innocue.
Il punto di partenza per la comprensione delle logiche sottostanti a questa particolare disciplina sta nella consapevolezza che la gestualità tecnica dell’arte marziale è sostanzialmente riconducibile a pochi movimenti, la cui implementazione in contesti differenti (atemi, armi, proiezioni, leve articolari, ecc…) consentono la varietà di tecniche e applicazioni.
I movimenti fondamentali altro non sono che catene cinetiche, cioè lo sviluppo di un gesto armonico e ondulatorio (onda-shock) che coinvolge le strutture muscolari del corpo umano in modo coerente e finalizzato ad un’esecuzione efficace della tecnica allenata. La dicotomia tra modernità e tradizione marziale, inconciliabile per coloro che individuano nell’arte marziale un’insieme di tecniche orientate alla risoluzione fisica di un conflitto e ormai obsolete, è in realtà solo apparente: la tradizione di cui lo Yoseikan si fa custode non deve richiamare l’idea della stasi, dell’immutabile, bensì essa è fortemente connaturata al dinamismo, alla crescita mediante la sperimentazione, alla capacità di adattamento proattivo in un ambiente mutevole.
Oggi un’arte marziale, e specificamente lo Yoseikan Budo, è un percorso di crescita, di conoscenza, attuata mediante la pratica e finalizzata ad una migliore comprensione di se e del mondo. Il confronto con l’altro nel randori, lo svolgimento di tecniche da combattimento, l’impegno e il desiderio di crescere nella via del guerriero sono perfettamente integrabili nei nostri tempi, se sono correttamente vissuti quali strumenti per meglio vivere il rapporto con il se, con l’altro e con il circostante.
Yoseikan è un termine la cui struttura sillabica richiama i concetti di insegnamento (YO), di onestà e rettitudine (SEI), di luogo di insegnamento (KAN). La traduzione del Budo è in prima approssimazione “via del guerriero”, cioè il cammino che conduce all’armonia e alla pace. Ecco allora che meglio comprendiamo lo spirito filosofico che anima questa disciplina. Una scuola che con rigore insegna la capacità di vivere pacificamente e attivamente con se stessi e con il prossimo.